La mostra d’arte contemporanea Beauty and the Beast si è svolta nel contesto della Biennale di Venezia 2017, presso Palazzo Tiepolo Passi, un magnifico palazzo del XVI secolo affacciato sul Canal Grande.
Ispirata alla celebre fiaba, l’esposizione ha presentato le opere di Judi Harvest e Quentin Garel, inserendole in una cornice narrativa che riflette sul destino dell’umanità.
Beauty and the Beast affronta un tema di grande attualità e importanza: il rapporto che gli esseri umani instaurano con il resto della natura.
Le potenti opere di Quentin Garel (disegni e sculture in legno o bronzo di animali selvaggi e scheletri fossili di creature preistoriche) incarnano l’Uomo nella forma della Bestia, alludendo a due aspetti contrastanti: da un lato, l’indissolubile e ancestrale parentela che ci lega alle altre specie; dall’altro, la progressiva perdita della nostra stessa “umanità”. L’essere umano, essenzialmente generoso e desideroso di essere amato dagli altri esseri viventi, è intrappolato in un sortilegio maligno: il desiderio di potere, che lo porta a piegare la natura ai propri scopi, avviandone la distruzione e, con essa, la propria autodistruzione.
Le straordinarie opere di Judi Harvest rappresentano invece il regno delle api, simbolo della Bellezza della natura come rapporto cooperativo ed equilibrato, ma al tempo stesso fragile e meraviglioso. Le api sono i messaggeri della natura, le antenne dell’ecosistema. La loro esistenza e il loro incredibile lavoro sono essenziali per la vita di molte piante e, di conseguenza, per la nostra stessa sopravvivenza quotidiana. Gran parte del nostro cibo – circa un boccone su tre – e persino i materiali dei nostri vestiti, come il cotone, dipendono dal loro instancabile lavoro di impollinazione.
La mostra Beauty and the Beast esplora i temi dell’amore e della redenzione, mettendo in scena l’incontro tra l’Uomo/Bestia e le Api/La Bellezza della Natura. L’esempio armonioso e positivo delle api potrebbe spezzare l’incantesimo che grava sull’umanità, ma il loro messaggio sarà abbastanza forte prima che il pericolo di estinzione diventi irreversibile? O verrà compreso solo quando il loro sacrificio sarà compiuto, portando con sé una catastrofe irreversibile anche per la razza umana?
Il Percorso Espositivo L’allestimento della mostra segue un percorso modellato a Y. Nella prima sala del piano nobile di Palazzo Tiepolo Passi, i visitatori si troveranno di fronte alle grandi sculture di Quentin Garel, rappresentazioni della Bestia in cui ogni essere umano può riconoscersi almeno in parte.
Nella seconda sala, il punto di intersezione della Y, avverrà l’incontro simbolico tra la scultura di un gorilla di Garel (un primate dallo sguardo profondamente umano, oltre ogni bestialità) e un’opera di Harvest ispirata alle api e ai loro alveari. Un silenzioso scambio di sguardi, illuminato dalla luce di Venezia che filtra dalle finestre affacciate sul Canal Grande.
Le due sale successive, a sinistra e a destra, rappresentano i due possibili esiti del dialogo tra uomo e natura. A sinistra, il percorso mostra una possibile armonia: un mondo di straordinaria bellezza, incarnato dalle opere di Harvest, tra cui un’installazione speciale con centinaia di semi diversi realizzati in vetro di Murano, utilizzando tre diverse tecniche di lavorazione. A destra, invece, la narrazione segue il proseguimento dell’incantesimo malefico, con la manipolazione incontrollata della natura da parte dell’uomo. Qui si trovano il vitello a due teste di Garel e i vasi di miele di Harvest, esposti in un’ambientazione ispirata alle foreste incantate delle fiabe, con rami che sembrano mani tese ad afferrare le opere. Ma i vasi restano come capsule del tempo, simboli di bellezza e speranza destinati al futuro.
Adottando un paradigma narrativo, la mostra Beauty and the Beast è pensata per essere comprensibile e coinvolgente per un pubblico di tutte le età, compresi i bambini. Grazie ai suoi molteplici livelli di lettura, trascende il linguaggio artistico per offrire un’esperienza concettuale, visiva ed emotiva su un tema cruciale per il futuro dell’umanità.