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La Maison Valmont Munich Maximilianstrasse 22 Munich

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Little Art
Valmont sostiene Little Art, un'organizzazione no-profit per la creatività infantile a Monaco di Baviera.

Hadrien Dussoix et Didier Guillon s’amusent

8.09.2022 > 19.11.2022

di Hadrien Dussoix e Didier Guillon

Fondation Valmont,in collaborazione con la prestigiosa Galerie Andreas Binder in Munichpresenta Hadrien Dussoix et Didier Guillon s’amusentUn’esclusiva mostra presso La Maison Valmont Munich che, dall’ September 8th to November 19th 2022conquisterà amanti dell’arte, estimatori della bellezza e della creatività nella sua forma più pura.

Hadrien Dussoix et Didier Guillon s’amusent Questa mostra celebra l’incontro inedito di due spiriti liberi, lontani da ogni classificazione. Due artisti entusiasti di mescolare le loro visioni e opere con un’unica regola: creare senza limiti.

Un ritorno alle radici più profonde dell’arte. Vivere intensamente l’atto creativo e liberare l’immaginazione. Far scorrere l’inchiostro. Dipingere, disegnare, scolpire. Giocare con le convenzioni, essere spontanei. Insieme, danno vita a una serie eclettica e giocosa di mobili, sedie e cuscini, sculture e dipinti.

An artistic chat between individuals and four-handed works

Hadrien Dussoix e Didier Guillon si confrontano e si completano attraverso un ritmo creativo prolifico. Un’opera eco-responsabile, che da un lato esplora i materiali e dall’altro il design d’arredo, dando vita a una creatività vibrante e altamente colorata.

Jakub Flejšar

Per la prima volta a Palazzo Bonvicini, le sale sono metaforicamente e fisicamente intrecciate per rappresentare il profondo legame familiare di Jakub Flejšar e Pavel Roučka da una prospettiva a 360 gradi. Flejšar sintetizza questo legame ponendo una scultura tra la sua sala e quella di Roučka : un uomo seduto, l’artista stesso, penetra visceralmente nello spazio. Questa disposizione permette al visitatore di scoprire, nella Sala 1, solo una parte dell’insieme. Al centro della sala, una grande figura umana è accovacciata e fissa l’uomo seduto, apparentemente oppresso da un’eredità troppo pesante da portare. Le sculture sono ritratti dell’artista in diverse fasi della sua vita : prima e dopo aver acquisito la capacità di mantenere la complicità con Roučka senza scivolare nella dipendenza. La complicità è un concetto chiave nell’Odissea, in quanto Telemaco svolge un ruolo fondamentale affiancando Ulisse nel rivendicare il potere a Itaca.
The sculptures are portraits of the artist at different stages of his life : before and after mastering the ability to maintain his complicity with Roučka without slipping into dependency. Complicity is a key concept in the Odyssey after all, as Telemachus plays a pivotal role in Ulysses’ attempt to reclaim power in Ithaca.

Pavel Roučka

Champ de Bataille si dispiega come un momento di confronto : l’uomo seduto di Flejšar, situato tra le due sale, volge deliberatamente le spalle ai quadri del patrigno, preparandosi a prendere una decisione coraggiosa. Pur comprendendo il lavoro della figura paterna, è finalmente pronto a plasmare il proprio percorso.
Al centro della Sala 2, due grandi dipinti di Roučka raffigurano le figure chiave di Itaca, Penelope, immobile e silenziosa sul davanti come una matriarca osservatrice ; Telemaco con Ulisse sono raffigurati insieme sul retro come un’unica entità – coincidenti, sublimati, quasi indistinguibili. Questa fusione solleva un interrogativo : il figlio può mai liberarsi veramente, o è destinato a portare per sempre l’eredità del padre ? Questa dualità è al centro di Champ de Bataille, un rivoluzionario campo di battaglia in piena trasformazione.
Accanto a questa visione centrale, una serie di scene si dispiega come un abbraccio protettivo. Telemaco appare in diverse fasi del suo viaggio : combatte, si mette in discussione e alla fine trionfa. Padre e figlio non saranno quindi mai rivali, ma figure intrecciate nella stessa lotta, che navigano sulla linea sottile tra discendenza e autodeterminazione.

Maxence Guillon

L’installazione di Maxence Guillon The Virtuous Circle esplora il suo percorso di uomo e di figlio seguendo le orme di suo padre, Didier Guillon. Questo percorso è inizialmente rappresentato da un tappeto rosso, che simboleggia il cammino di formazione dell’artista mentre è guidato e protetto dal padre. Quando il tappeto assume una tonalità bruna, la scena si sposta in un’arena contemporanea, dove un’installazione multimediale sostituisce la presenza fisica degli antichi spettatori romani. Davanti a questa arena imponente, una scultura in stile classico con le fattezze di Maxence mostra al pubblico le sue gestae come un gladiatore.
La presenza virtuale del padre giudica silenziosamente la performance del figlio, osservandolo in continua presenza/assenza dagli spalti dell’arena. Mentre Didier Guillon sostituisce gli spettatori fisici dell’antica Roma, visitatori in carne e ossa possono sedersi di fronte a Maxence su uno scranno speciale, mettendosi nei panni del padre. Il viaggio di Maxence, come quello di Telemaco, rispecchia l’esperienza umana universale di navigare in un’avventura resa possibile solo dalla consapevolezza dell’eredità paterna.

Didier Guillon

Per la Sala 4, Didier Guillon ha scelto di presentare due disegni anatomici del suo trisnonno, Alphonse Lami, stampati su imponenti totem monolitici che si ergono come echi monumentali del passato. Queste sculture ancorano le opere al presente, collegando diverse generazioni attraverso il tempo. Sopra questi totem, la parola sogno brilla in lettere luminose e incandescenti, tradotte in dieci lingue diverse. Questo termine universale trascende le barriere linguistiche e culturali, ponendo aspirazione e coraggio alla base dell’esperienza umana.
L’installazione En dessous des rêves ci invita a riflettere
sul ruolo essenziale dei sogni nel plasmare il nostro futuro. Senza sogni, diventa impossibile attingere dal passato il
patrimonio necessario per navigare nel presente e, soprattutto, per guardare verso l’orizzonte sconosciuto.
Come ultima sala della mostra, questo spazio chiude
il circolo virtuoso, invitando lo spettatore a riflettere su come il patrimonio plasmi non solo il passato ma anche il futuro. Proprio come il viaggio di Telemaco che giunge alla sua conclusione, questa sala funge da culmine, unendo i temi del- l’eredità, della trasformazione e della scoperta di sé, lasciando allo spettatore un senso di determinazione e di potenziale.

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Press Digital
Teaser

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Gli artisti

Didier Guillon è uno di quegli artisti per cui l’arte è inseparabile dal proprio DNA. La sua discendenza annovera alcuni dei più grandi contributori al mondo dell’arte. Come avrebbe potuto, quindi, sfuggire alla febbre creativa? Artista egli stesso, è un appassionato d’arte e non ama nulla più che costruire nuovi ponti. Negli ultimi anni ha realizzato numerose opere, giocando con diversi media e dimensioni, combinando abilmente una vasta gamma di materiali. Una riflessione in continua evoluzione sui nuovi modi di comprendere, discutere e apprezzare l’arte contemporanea e il mondo che la circonda.

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Performance dal vivo e opere a quattro mani

"Osserviamo i colori come intenditori, ma viviamoli anche con spontaneità e una certa innocenza." Queste parole di Michel Pastoureau avrebbero potuto essere pronunciate da Hadrien e Didier.

Intorno a una grande tela, immaginazione e spontaneità si intrecciano. La magia accade, le energie creative si fondono. I due artisti hanno in mente un obiettivo chiaro: creare un tessuto decorativo che possa valorizzare alcune sedie dal design ormai superato. Per raggiungere questo scopo, una performance dal vivo di 24 ore. Nessuna possibilità di un secondo tentativo, qui la spontaneità governa la creatività.

Da questa parentesi nasce un insieme di opere e oggetti decorativi: sedie e cuscini rivestiti con un tessuto unico.

QUANDO L’ARTE INCONTRA LA PELLE. UN LUOGO 100% DEDICATO AL RISVEGLIO DEI SENSI

Celebrando i loro rispettivi talenti e la loro collaborazione, la mostra Hadrien Dussoix et Didier Guillon s’amusent consacra la totale dedizione degli artisti all’arte.

"Arte sotto la pelle", un concetto che risuona profondamente con i prodotti Valmont, il cui obiettivo è infondere la pelle con ingredienti benefici. Ma anche con ogni Maison Valmont, un Eden di esperienze senza eguali, un luogo di contemplazione e di raffinate tecniche. Uno è inseparabile dagli altri: arte, cura e prodotti si combinano in una sinfonia abilmente orchestrata. Così, durante un momento di fuga dalla realtà, le pareti rivelano artisti, mentre in cabina i sensi si risvegliano. Un gesto, una coreografia olfattiva e sensoriale di fama internazionale.

Con la mostra Hadrien Dussoix et Didier Guillon s’amusent, dal 8 settembre al 19 novembre 2022 a Monaco di Baviera, la Fondation Valmont perpetua ancora una volta la missione della sua casa madre: promuovere l’arte, il bello e il raro.

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Galerie Andreas Binder e Open Art Munich, una collaborazione eccezionale

Per questa prima co-esposizione, la Fondation Valmont è lieta di collaborare con la prestigiosa Galerie Andreas Binder.

Istituzione di fama internazionale, la Galerie Andreas Binder espone sia artisti contemporanei emergenti che affermati. Fin dalla sua nascita, partecipa attivamente alle più prestigiose fiere d’arte negli Stati Uniti, in Europa e in Asia.

La Galerie Andreas Binder è anche una delle gallerie di punta di Open Art Munich flagship galleries, che quest’anno si terrà dal 9 all’11 settembre. Open Art Munich rappresenta un’esperienza unica di mostre ed eventi che si svolgono in oltre 40 gallerie e più di 20 istituzioni a Monaco. Una grande vetrina per La Maison Valmont Munich e per la mostra Hadrien Dussoix et Didier Guillon s’amusent.

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