TELEMACO. The Quest for Self rappresenta il secondo capitolo di una trilogia di mostre d’arte contemporanea ispirate all’Odissea di Omero. Questo capitolo si concentra sulla figura di Telemaco, esplorando il rapporto padre-figlio dal punto di vista sia di Telemaco che di Ulisse. Con opere di quattro artisti — Jakub Flejšar, Pavel Roučka, Maxence Guillon e Didier Guillon — la mostra presenta un dialogo profondamente personale e intergenerazionale, riflettendo la relazione tra padre e figlio attraverso due coppie distinte.
EMANCIPAZIONE, RIBALTA, INTROSPEZIONE, EREDITÀ
La mostra intreccia i temi della scoperta di sé, dell’eredità e della trasformazione, mentre Telemaco intraprende il suo viaggio alla ricerca del padre e della propria identità. Le opere instaurano un dialogo tra il passato mitico e il presente, esplorando come i legami familiari influenzino la percezione che abbiamo di noi stessi.
Il primo aggettivo che viene in mente per descrivere TELEMACO. La Ricerca del Sé è "monumentale". Le stanze di Palazzo Bonvicini sono colme fino all’ultimo centimetro di installazioni potenti ma intime, che incantano i visitatori nel loro percorso di scoperta. Ogni artista afferma con forza la propria presenza attraverso sculture, dipinti e installazioni che lasceranno senza dubbio un segno indelebile. La mostra racconta la relazione padre-figlio – con tutte le sue fragilità, complessità, complicità e sinergie – in modo al contempo monumentale e introspettivo.
Con Flejšar e Roučka, le stanze si fondono le une con le altre, riflettendo un rapporto personale e artistico intrinseco e imprescindibile. I confini si sfumano, con identità artistiche ben definite, ma in continua tensione reciproca. Con i Guillon, l’attenzione si rivolge all’interno, portando gli artisti a riflettere su ciò che sono diventati e ciò che stanno diventando, con lo sguardo rivolto sia al passato che al futuro delle generazioni.