L’Homme Pensant. Una digressione sulla Bellezza
Direttamente da Venezia, l’installazione L’Homme Pensant approda in Grecia per la mostra personale di Didier Guillon presso lo Historical Archive Museum di Hydra.
Le sculture erano state precedentemente esposte nell’ambito del progetto internazionale EGO, ospitato nel 2023 a Palazzo Bonvicini a Venezia, insieme ad altre straordinarie opere di Carles Valverde, Vangelis Kyris e Anatoli Georgiev.
Con la conclusione di EGO avvenuta pochi mesi fa, la Fondation Valmont ha trasformato le opere di Guillon in una mostra personale itinerante, destinata a toccare alcune delle più esclusive location nel 2024. Per approfondire il significato di questo progetto, riportiamo di seguito la dichiarazione di Didier Guillon sulla sua installazione.


L’arte è l’idea che abbiamo della bellezza, che parla ai sensi e alle emozioni. L’artista è colui che possiede il senso della bellezza e riesce a dar vita a un’opera d’arte. L’ego è la consapevolezza di sé in quanto artista, la fonte d’ispirazione per la creazione della bellezza. Per la realizzazione di L’Homme Pensant, ho voluto riflettere su queste definizioni. Si tratta di una rappresentazione distorta della bellezza, l’esito impossibile della creazione, una sorta di non-bellezza. Doveva essere un grido interiore, un disagio profondo, ed è per questo che il personaggio di Ego assume una fisicità deformata. L’installazione, intitolata L’Homme Pensant, è composta da dieci sculture raffiguranti busti di uomini urlanti. L’intento è quello di ribaltare il concetto classico di bellezza: l’artista, abituato a creare bellezza come obiettivo primario, è ora chiamato a rappresentare l’assenza stessa della bellezza. A differenza delle tradizionali gallerie di calchi in gesso, in cui figure umane bianche e armoniche si susseguono in proporzioni perfette, questi uomini urlano, intrappolati in corpi sconosciuti che non riconoscono come propri. Ricoperti di pittura dorata, i busti vengono infine nobilitati con un nuovo status, trasformando il dolore e la deformazione in una riflessione profonda sul concetto di bellezza nell’arte contemporanea.
Didier Guillon, maggio 2022
